Data Driven Administration: la ricetta Dedagroup

Luigi Zanella, Consulting and Business Development Director – Public sector & Utilities di Dedagroup, spiega quali soluzioni ha sviluppato l’azienda per supportare la digitalizzazione della Pa e per rendere gli enti consapevoli dello stato di avanzamento del proprio percorso evolutivo.

Pubblicato il 28 Set 2016

10073 Modello del Ca re

La Pa punta alla “Data Driven Administration”, e lo fa, come ci racconta Luigi Zanella, Consulting and Business Development Director – Public sector & Utilities di Dedagroup, nonostante l’informatizzazione frammentata, a silos, tipica ancora tutt’oggi di molti enti, e nonostante le normative a favore di un riordino

Di questo servizio fanno parte anche i seguenti articoli:
LO SCENARIO – PA, quanto è vicina la Data Driven Administration?
IL PROGETTO – “Co­Innovation Lab”: tecnologie e competenze per l’interoperabilità dei dati

amministrativo che, spingendo i Comuni a fondersi per ottimizzare spese e risorse, crea nuove entità purtroppo spesso non sufficientemente stabili da rendere fattibili, sul fronte digitale, progetti a lungo termine.

Un grande aiuto arriva dall’Agenzia per l’Italia Digitale che ha dettato standard e architetture utili sia agli enti che ai fornitori di soluzioni per la Pa per costruire applicazioni che supportino l’interoperabilità necessaria a una Pa digitalizzata.

“Civilia Next” e “Ca.Re.”

Proprio su questi standard è costruita Civilia Next, piattaforma web nativamente integrata con tutti gli asset immateriali del modello nazionale (Spid-Sistema Pubblico di Identità Digitale, Anpr-Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente, PagoPa, il sistema dei pagamenti digitali per la Pa) che cambia radicalmente il modo di gestire i processi dell’Ente:

  1. Figura 1: Modello del Ca.Re. – Indice di Cambiamento Realizzato – Fonte: Dedagroup

    segue una logica di data hub che restituisce dati univoci e condivisibili da tutte le funzioni dell’Ente consentendo di avere un’unica visione sempre aggiornata dello status di ogni soggetto, immobile o geografia del territorio;

  2. l’integrazione con le banche dati esterne come l’Anpr o il Catasto, consente di realizzare analisi strategiche (es. capire in che zona del territorio è meglio collocare un asilo nido).

Per aiutare i Comuni a prendere consapevolezza della propria maturità digitale, spiega Zanella, Dedagroup ha invece elaborato il Ca.Re – Indice di Cambiamento Realizzato (figura 1): “Segue la falsa riga del Desi, il Digital Economy & Society Index della Commissione Europea, e valuta quattro aspetti: competenze digitali del personale; capacità di erogare servizi digitali; trasparenza e apertura del comune; integrazione con i sistemi nazionali”.

Per approfondire queste tematiche vai alla sezione Approfondimenti “E-government – forum pa 2016”

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