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Oracle adaptive intelligence, così si sviluppano le business analytics

Un incontro per parlare d’un nuovo modello di big data analysis che integrando miliardi di dati transazionali e di profili-utente, anche grazie a tecniche di machine learning, permette alle aziende di sviluppare una conoscenza granulare sui loro utenti e consumatori e di affinarla nel tempo. Rich Clayton, VP Business Analytics Product Group Oracle Corporation, ha esposto principi e applicazioni della “adaptive intelligence”

Pubblicato il 31 Mar 2017

Verso la fine di marzo, Oracle ha tenuto a Milano il primo di due incontri (il secondo si terrà prossimamente a Roma), dedicati alle soluzioni cloud per l’analisi di grandi volumi di dati. L’evento fa parte delle attività dispiegate dalla società per la messa in atto della strategia chiaramente tracciata allo scorso Oracle Open World, rivolta ad incoraggiare l’It delle imprese utenti nello sviluppo di un modello di cloud ibrido dove portare i servizi business-critical.

Aperta da Stefano Maio, Business Analytics Country Leader di Oracle Italia, che ha salutato i circa 140 tra data analyst e It manager invitati parlando del cloud come di “…un grande acceleratore d’innovazione che oggi si può attivare con facilità”, la giornata si è centrata sull’intervento di Rich Clayton, VP Business Analytics Product Group a livello Corporation, che ha esposto principi e applicazioni della “adaptive intelligence”. Si tratta di un concetto che nasce, come ha detto Clayton, “dall’intersezione tra il giudizio umano e l’apprendimento automatizzato” e che Oracle ha tradotto in una nuova offerta di soluzioni cloud.

L’idea è quella di applicare alla massa di dati relativi alle attività business, funzioni analitiche che estraggono informazioni basate su caratteristiche di comportamento pre-rilevate e associate ai dati stessi. Ciò che rende il processo “adaptive” è che tramite meccanismi di machine learning le associazioni tra dati e i pattern comportamentali si arricchiscono nel tempo generando analisi predittive sempre più granulari, accurate e soprattutto affidabili. In due casi citati da Clayton l’uso della adaptive intelligence ha permesso a Randstad (recruiting HR) di accelerare la collocazione del personale e ridurre i tassi di abbandono e a United di soddisfare i clienti assegnando i posti sulle loro abitudini e preferenze.

Oracle Adaptive intelligence solution

Nella pratica implementativa, la proposta Oracle si articola in una soluzione interamente cloud-based (vedi figura) che comprende le Adaptive Intelligent Applications, fornite in SaaS; la Adaptive Intelligence Platform, che a sua volta comprende l’infrastruttura in grado di far girare le applicazioni in tempo quasi reale su enormi volumi di dati, e soprattutto l’Oracle Data Cloud, un’immensa base di conoscenza che raccoglie miliardi di profili-utente associati a oltre 40 mila segmentazioni costruite su informazioni tratte da 1500 fonti e 15 milioni di siti web.

L’agenda è quindi proseguita con gli interventi di tre utenti delle Oracle Business Analytics, ossia: Assicurazioni Generali, con un’applicazione interessante e originale, almeno per l’Italia, relativa alla gestione strategica del personale (assunzioni, movimenti, retention…); BPER Services (servizi per il gruppo bancario BPER), per il governo e controllo operativo e l’analisi rischi, ed Enel Group. Quest’ultimo sta realizzando un ampio progetto, tuttora in corso, per il reporting al top management, interessante sia per la vastità e soprattutto la differenziazione delle informazioni di partenza, sia per la modalità di presentazione basata sugli scostamenti dai valori medi e/o ottimali.

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