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Hybrid cloud: quali sono le criticità nel controllo dei dati

Gli ambienti basati sul cloud sono la base dell’hybrid cloud computing che deve fornire un’infrastruttura agile e capace di soddisfare le esigenze di un business sempre più basato sui dati. Ecco quali sono le problematiche da affrontare

Pubblicato il 20 Set 2016

Come ormai ben noto, possiamo definire gli ambienti It come ‘ibridi’ quando sono costituiti da sistemi basati sul cloud, pubblico e privato, in hosting in aggiunta agli ambienti It tradizionali o basati sul cloud privato on-premise.

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LO SCENARIO – Big Data Analysis, l’importanza del dato nell’IT ibrido

HOW TO – Controllare i dati nell’It ibrido: ecco come fare

Sistemi così costituti “alterano le dinamiche per il controllo dell’infrastruttura, costringendo l’It a spostare l’attenzione sulla governance dei dati (indipendentemente dalla posizione delle risorse It e da dove vengano utilizzati i dati)”, sottolineano gli analisti di Idc in un recente report dal titolo ‘L’importanza del controllo sui dati nell’IT ibrido’.
A questa situazione si aggiunge la richiesta, da parte di diverse business unit, di un maggiore accesso e di una visibilità superiore dei dati, soprattutto per eseguire analytics che spesso hanno nel ‘fattore tempo’ una chiave competitiva strategica.

Secondo gli analisti di Idc, le infrastrutture basate sul cloud, in particolare sui modelli ibridi, possono però creare problemi in termini di controllo sui dati. Vediamo quali:

  1. gestione di vari tipi di servizi storage: le organizzazioni It devono gestire tipi e classi di servizi storage che possono variare notevolmente da un provider all’altro e persino nelle infrastrutture storage on-premise;
  2. visibilità e mobilità dei dati: lo spostamento dei dati fra diversi tier di servizio on-premise o nel cloud può rivelarsi un’attività complessa; se l’automazione non viene accompagnata da efficaci meccanismi di monitoraggio dei dati, la visibilità dei dati potrebbe risultare compromessa;
  3. limitata possibilità di scelta in termini di service provider e/o percezione di lock-in: alcune imprese considerano i servizi di cloud pubblico come una forma di outsourcing, “mentalità che aumenta la convinzione dell’inamovibilità dei dati spostati nel cloud”, scrivono gli analisti. “Non solo, il numero ancora limitato dei provider che offrono servizi completi di storage e gestione dei dati (che tengano quindi conto di tutte le funzionalità necessarie in termini di automazione e controllo) riduce le opzioni di servizi cloud a disposizione delle imprese”.

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