Huawei: sfida aperta nell’IT infrastructure

Alla conferenza mondiale dedicata a clienti e partner, la multinazionale cinese svela la propria strategia e gli obiettivi che intende raggiungere in mercati consolidati come Europa e Usa: diventare leader nell’industria It puntando sulla parte infrastrutturale (network, server, storage). Analizziamo i pilastri della strategia che ha l’obiettivo di portare Huawei ad essere punto di riferimento e guida nella trasformazione digitale delle aziende.

Pubblicato il 26 Set 2014

SHANGHAI/SHENZEN (Cina) – Tocca al ‘Ceo in carica’, Eric Xu, aprire i battenti dell’Hcc-Huawei Cloud Congress 2014, l’evento aziendale che ha richiamato a Shanghai oltre 10 mila persone tra clienti, partner, analisti e giornalisti provenienti da 80 Paesi differenti. Xu, che insieme ad altri due Ceo si alterna alla guida di Huawei (accanto al Presidente e Fondatore, Ren Zhenfei, infatti, l’azienda conta tre Ceo in carica ‘a rotazione’ semestrale), ha esplicitato a chiare parole la strategia e gli obiettivi della multinazionale cinese: “Vogliamo diventare i leader dell’It Infrastructure – ha annunciato Xu -. Abbiamo le tecnologie e le infrastrutture per guidare la trasformazione delle aziende, soprattutto in ottica cloud e big data”.

Eric Xu, Ceo di Huawei

La focalizzazione dell’offerta It business, infatti, è su Cloud Data Center Solution, ossia soluzioni di livello enterprise (server, storage, system management, big data platform) per aziende che vedono nel modello cloud la risposta ad esigenze di high performance, high computing, agilità e scalabilità. Alla base di tutto, il network, che per Huawei rappresenta il core business tradizionale (l’azienda infatti offre infrastrutture e servizi di rete ai principali carrier di telecomunicazioni in tutto il mondo).
La platea dell’Hcc 2014 diventa quindi lo scenario ideale per lanciare le ultime novità tecnologiche sulle quali l’azienda punta per mantenere il primato di operatore Ict in Cina, da un lato, aumentare la propria presenza in Europa e farsi conoscere in mercati ancora poco esplorati come gli Usa, dall’altro. È ancora Xu a dare ufficialmente i primi annunci: “Oggi presentiamo una serie di innovative soluzioni It che includono data center infrastructure, converged storage, cloud operating system e big data analytics platform (vidi riquadro nella pagina a fianco)”, proclama il Ceo. “Vogliamo diventare leader nell’industria It business puntando sul livello infrastrutturale; in Cina siamo i numeri uno nella telefonia fissa e in quella mobile, e grazie all’esperienza nella comunicazione dati su Ip siamo oggi un player di rilievo nei modelli di convergenza All-Ip. A livello data center, oltre alle tecnologie hardware siamo in grado di proporre soluzioni e servizi cloud (private, public e hybrid) grazie a una infrastruttura Ict (dislocata interamente in Cina) che conta su 3 data center di classe enterprise, 8 regional data center, 60 distributed equipment room e 200mila virtual machine, oltre a 16 hub di ricerca distribuiti fuori dai confini cinesi (definiti hub in quanto a ciascuno di essi fanno riferimento altri centri di ricerca dislocati in differenti paesi) e 28 centri di “joint innovation” realizzati in partnership con clienti [sulle attività R&D di Huawei si veda l’intervista a Renato Lombardi nelle pagine successive – ndr]. È in questa direzione (quella infrastrutturale) che proseguiranno i nostri investimenti”.

Competere con i big

Sun Jiawei, Marketing Director of It Product Line, Huawei Enterprise Business Group

Per poter meglio declinare la strategia aziendale, a margine della conferenza abbiamo incontrato Sun Jiawei, Marketing Director of It Product Line Huawei Enterprise Business Group (la più giovane delle tre Business Unit; le altre due sono quella dedicata ai Carrier e quella al mondo Consumer/Mobile), il quale, confermando come key market (dopo la Cina) l’Europa, il Giappone e gli Stati Uniti, spiega: “Il cloud sta cambiando il mercato It ovunque, quindi crediamo ci possano essere buone opportunità per noi per entrare in mercati tradizionali dove sono già presenti big player riconosciuti. Il cloud è un’offerta nuova per Huawei quindi non possiamo ancora rilasciare numeri di business; possiamo però dire che dallo scorso anno la crescita di richieste di servizi infrastrutturali cloud (server, storage, disaster recovery, business continuity, system management) è stata massiva e ha registrato una crescita a doppio digit”.
Huawei fa leva sull’innovazione tecnologica anche nella proposta di servizi cloud, storage scale out e grande potenza di calcolo, in particolare. “La popolarità del cloud ‘obbliga’ le aziende ad adottare soluzioni semplici nei propri data center, ma allo stesso tempo con capacità computazionali enormi il tutto con costi energetici e di gestione contenuti”, dettaglia Jiawei. “Costruire un super data center performante per l’erogazione di infrastrutture It via cloud, senza dimostrare al mercato di avere le competenze sulle apparecchiature tecnologiche che danno la capacità computazionale al data center stesso, a nostro avviso, sarebbe stata una proposta ‘monca’. Per proporre servizi infrastrutturali in cloud dobbiamo avere le competenze tecnologiche di base delle infrastrutture stesse”.
Ciò significa concentrare gli sforzi su server e storage. “Collaboriamo attivamente a fianco di Intel e Sap (con particolare focus su Sap Hana per lo sviluppo di piattaforme di in-memory computing) per sviluppare soluzioni altamente performanti in linea con le esigenze di mercati particolari come Finance, Media, Education, Retail, Energy… Scegliere Intel per noi significa apertura e integrazione massima con altre tecnologie grazie agli open standard internazionali”, precisa ancora Jiawei al quale chiediamo però come reagirà Huawei alle mosse di Lenovo che ha acquisito il business dei server X86 da Ibm. “Rispetto alle strategie di crescita per acquisizione – è la risposta del top manager – Huawei preferisce investire in Ricerca e Sviluppo tecnologico. Intendiamo posizionarci nella fascia midrange e high performance server, dove l’innovazione tecnologica è fondamentale. In questo momento la nostra proposta prevede sistemi server con processori Intel e storage Seagate: l’obiettivo è proporre soluzioni altamente performanti, ma facili da installare e gestire, per guadagnare la fiducia delle aziende”.
“Abbiamo bisogno di farci conoscere in Europa e negli Usa – specifica David He, President of Solution Sales and Marketing, Huawei Enterprise Business Group -, quindi teniamo aperti importanti canali di collaborazione che in molti casi ci vedono lavorare già in fase di Ricerca e Sviluppo, come con Sap. In Europa abbiamo inoltre avviato anche diversi joint innovation center dove facciamo R&D in collaborazione diretta con i clienti”. Sul tema della coopetition, soprattutto nei modelli di go-to-market che con il cloud ‘sfumano’ (con partner che possono trasformarsi in competitor), He puntualizza il fatto che “Huawei già oggi propone servizi infrastrutturali cloud sia alle imprese sia ai partner, indirizzando però progetti complessi che tra problematiche di integrazione (tra legacy e nuove tecnologie, nonché tra soluzioni di provider differenti) ed esigenze di high performance e high efficiency richiedono competenze e alleanze; è vero che il cloud semplifica, ma inserirlo in un progetto complesso di It Enterprise implica collaborazione tra noi e i vari partner”.

Le ambizioni partono dal campus
Il nostro viaggio alla scoperta di Huawei prosegue a Shenzen, città a pochi chilometri da Hong Kong dove viene stabilito l’headquarter nell’anno della sua fondazione, il 1987, e dove oggi si estende un vero e proprio campus aziendale nel quale vivono poco più di 30 mila dipendenti (quelli complessivi a livello globale sono 150 mila). Abbiamo occasione di incontrare Roland Saldek, Vice President International Media Affairs, che ci ‘parla di numeri’: “Huawei ha registrato un fatturato globale nel 2013 di quasi 40 miliardi di dollari Usa, con una crescita rispetto all’anno precedente dell’11,6% (dalla sua nascita l’azienda si muove con una crescita media annua del 10%); di norma il 10% dell’intero business viene reinvestito in R&d, lo scorso anno la spesa è stata addirittura del 12,5%. L’Europa è il secondo mercato dopo la Cina (il business proviene per il 36% dalla regione Emea), l’Italia e la Germania, in particolare, rappresentano due importanti country di riferimento”. In Italia, infatti, si trova il Microwave Global Competence Center (a Segrate, Milano), un vero e proprio quartier generale, con responsabilità a livello globale, dove si fa Ricerca e Sviluppo sul tema delle microonde.
In chiusura, chiediamo a Saldek di offrirci una visione più dettagliata rispetto alle ambizioni di leadership proclamate a più voci dai vari top executive durante l’Hcc 2014: “Lato network vogliamo far crescere la capacità e le performance della connettività a supporto di nuovi scenari come mobile, cloud e IoT, estendendo la capacità di connessione (l’azienda sta già lavorando al 5G); lato mobile abbiamo appena lanciato nuovi device che puntano sul basso consumo energetico e l’utilizzo di processori innovativi che ad alte performance combinano un ridotto ‘stress’ sulla banda; infine, lato It Business intendiamo creare infrastrutture atte a supportare applicazioni e servizi It che richiedono alla base architetture di computing e storage ad altissime performance”.

Il data center come un unico server

Accanto alla chiarificazione circa strategia e obiettivi globali dell’azienda, Huawei ha approfittato dell’ampia platea riunita all’Hcc 2014 per dare alcuni importanti annunci di prodotto che riassumiamo di seguito:

– Service Driven-Distributed Cloud Data Center (SD-DC²): si tratta di un vero e proprio data center enterprise che riunisce infrastrutture virtualizzate e cloud (server, storage, network), piattaforme analitiche per i big data e sistemi di data management. Il mix di tecnologie è pensato per aziende di grandi dimensioni e con esigenze di performance e business intelligence molto elevate (come per esempio il settore finanziario).

– FusionSphere 5.0 open cloud platform: componente essenziale dell’SD-DC², è un sistema operativo e di management per gli ambienti cloud (private, public e hybrid) basato sull’architettura OpenStack, con funzionalità di software-defined data center e gestione automatizzata dell’intero data center (anche di componenti infrastrutturali e architetturali di terze parti).

– OceanStor converged storage system: si tratta di una piattaforma convergente di storage che riunisce in un’unica infrastruttura tecnologica sia sistemi San (Storage Area Network) sia Nas (Network Attached Storage) e bilancia dinamicamente performance e capacità sia attraverso Ssd (Solid State Drive) sia Hdd (Hard Drives). L’architettura consente la gestione automatizzata dei carichi nonché dell’allocazione dei dati grazie alle funzionalità di software-defined storage.

– FusionInsight: è la piattaforma per l’analisi big data che centralizza i dati e ne consente un’analisi real-time; si basa su Hadoop di cui Huawei è contributore e membro attivo (nella scrittura di codice, patch e data set, software library) partecipando alla community open source Apache.

– ManageOne: sistema di gestione unificata e automatizzata del data center; consente di unificare più ambienti data center (cloud, virtuali, fisici) e si integra con altri sistemi di gestione di terze parti permettendo di governare da un punto di vista di operation, control, monitoring e management l’intero data center aziendale (anche più data center ove presenti).

– FusionServer: è il brand che unifica l’intera proposta di Huawei sul piano dei server; all’Hcc 2014 l’azienda ha presentato sistemi convergenti pre-ingegnerizzati specifici per infrastrutture abilitanti servizi cloud (i server X6800), nonché server rack per ambienti enterprise mission critical (RH1288 V3, RH2285 V3 e RH2288 V3).

– Active-active data center solution: sistema che abilita il disaster recovery ‘live’ e ‘active-active’ cioè che garantisce il continuo allineamento tra data center primario e ambiente di disaster recovery di tutte le componenti (storage, database, applicazioni, network).

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