Cloud, prosegue la ‘galoppata’ di Oracle

Il cloud come leva fondamentale per trasformare le proprie aziende e competere meglio. Ma il percorso è ancora lungo, dato che il 95% dei workload enterprise, secondo la società, sono ancora basati su tecnologie e sistemi on-premise. Oracle propone la sua ‘ricetta’ coprendo, come da tradizione, tutto lo stack del cloud computing, Iaas, Paas e Saas; ma sarà l’Erp in cloud la vera killer application, dicono i manager italiani

Pubblicato il 14 Lug 2016

MILANO – È arrivato a quota 2,9 miliardi di dollari il totale del fatturato di Oracle generato dall’offerta di soluzioni e servizi cloud, con una crescita del 40% nell’anno fiscale 2016, che per la multinazionale americana si è concluso a maggio di quest’anno. Significativi, nell’ottica della crescita della filiale italiana, anche i numeri raggiunti nel nostro Paese dal team capitanato dal country manager, Fabio Spoletini, come lui stesso annuncia durante una recente conferenza stampa: E’ a tre cifre la crescita di fatturato derivante dall’offerta cloud in Italia, dove oggi abbiamo ‘live’ circa 400mila utenti, su una base di oltre 200 aziende clienti”, osserva Spoletini aggiungendo alcune considerazioni sul fronte Erp: “Anche in Italia è partita l’onda dell’Erp di nuova generazione; a livello globale Oracle ha già raggiunto i 2600 clienti Erp Cloud e secondo noi questa sarà una delle primarie aree di nuova innovazione per le aziende; la considero la ‘killer application’ che farà esplodere il cloud”.

Fabio Spoletini, Country Manager Oracle

Un’esplosione che necessita tuttavia ancora di un po’ di spinta, ci sembra di capire dalle parole di Spoletini, il quale riportando un dato Oracle evidenzia il fatto che “il 95% dei workload aziendali sono tuttora on-premise; solo il 5% è su ambienti cloud”. “Noi vediamo il cloud come leva per trasformarsi, per ‘accogliere’ l’onda d’urto del digitale – aggiunge il country manager – ma  nel percorso di adozione l’Italia si è mossa un po’ a rilento, almeno fino ad ora. C’è stata una prima fase di ‘adeguamento’ dove il cloud è stata la risposta primaria per l’efficientamento dei sistemi It, ma dal fermento che rileviamo ora riteniamo che il cloud stia assumendo un nuovo ruolo, quello di motore di innovazione”.

Giovanni Ravasio, country leader Applications Oracle

Ad avvalorare la visione espressa da Spoletini è Giovanni Ravasio, country leader Applications, che nell’illustrare i 5 pilastri su cui si fonda l’offerta Saas di Oracle (Cloud Enterprise SaaS Suite) – Crm, Erp, Supply Chain Management, Human Capital Management ed Enterprise Performance Management – presenta alcuni casi di aziende italiane che hanno già optato per il modello Saas: “Assicurazioni Generali, Telecom Italia, Enel, Danieli, Recordati… sono tutte aziende che hanno la gestione delle risorse umane in cloud con Oracle; Galbusera ha scelto il modello cloud sia per l’Erp, in particolare per le funzionalità di planning e budgeting, sia per la gestione della supply chain; Fca ha un progetto sulla logistica operativa gestita in cloud; Samsung, Eni, Illy, Istituto Commercio Estero sono invece realtà che hanno scelto il cloud per l’ambito del Crm (customer experience e modern marketing). Tutti progetti accomunati da una grande forza – spiega Ravasio- un go live medio di soli 2 mesi”.

Un po’ più complesso è invece il passaggio al cloud infrastrutturale, come spiega Emanuele Ratti, country leader Cloud Infrastructure: “Portare applicazioni ‘pesanti’ in cloud non dipende dalla capacità computazionale, dipende dal network e dallo storage; il cloud è un’opportunità ma non elimina la questione delle prestazioni che per un’azienda rimangono un pillar critico. Oracle ha lunga storia nei sistemi ingegnerizzati oggi ‘sparsi nel mondo’ e sui quali girano workload mission critical: partendo da qui abbiamo sviluppato l’offerta Iaas che garantisce le stesse performance dei sistemi ingegnerizzati on-premise”.

Emanuele Ratti, country leader Cloud Infrastructure Oracle

Ed è attraverso la Oracle Cloud Machine (Cloud Iaas @Customer Site) che l’azienda intende accelerare l’adozione del cloud nelle aziende: “Si tratta di sistemi ingegnerizzati cloud-ready che installiamo presso il data center delle aziende (ma che non viene venduto come hardware ma proposto come servizio) affinché su di esso si possano ‘preparare’ ed adeguare i sistemi che le aziende intendono poi migrare sul cloud pubblico”, spiega Ratti [leggi anche l’articolo Oracle porta il cloud pubblico ‘in house’ – ndr].

“Abbiamo incominiciato dai processi, non dalla tecnologia infrastrutturale, per sviluppare l’offerta cloud attraverso soluzioni verticali. Siamo partiti dal Saas conoscendo i processi di business delle aziende, che sono quelli da cui inizia la digital transformation”, puntualizza Spoletini in chiusura. “A livello infrastrutturale offriamo public cloud ma anche con soluzioni dedicate per workload mission critical, per chi non può affidarsi ad uno Iaas generico ‘alla Amazon’. Ma, ripeto, il vero ‘virus’ sarà dato dallo spostamento dell’Erp in cloud; sarà questa la vera ondata di cambiamento!”. E il guanto di sfida è ‘gettato’ ai piedi di Sap…

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