Cloud, flash, microservizi trainano il data management per supportare l’Industry 4.0

I dati saranno la nuova valuta universale, ne è convinta Bruna Bottesi, country manager di NetApp Italia, che individua nell’information management la leva prima di business e racconta come cambiano piattaforme, modelli e servizi per la gestione dell’informazione stessa per supportare Industria 4.0, il fenomeno che trainerà l’innovazione in Italia

Pubblicato il 07 Mar 2017

Nei prossimi anni l’innovazione sarà trainata dal fenomeno dell’Industry 4.0, che esalterà almeno tre ambiti di azione: intelligenza artificiale, connettività e storage. In rapporto a questo scenario, NetApp definisce l’evoluzione dell’information management come leva primaria di business: “I dati rappresenteranno la nuova valuta universale – dichiara Bruna Bottesi, Country Manager della società per l’Italia -. Padroneggiare l’informazione in modo agile diventa la chiave per incrementare le performance aziendali”.
Cambiano quindi piattaforme, modelli e servizi per la gestione del patrimonio informativo. Il cloud, nella forma ibrida, sta guidando la trasformazione, ma tra i fattori di disruption, il vendor individua anche la metodologia DevOps, che “richiede contaminazione tra chi si occupa di applicazioni e infrastrutture, nonché un ridisegno organizzativo e delle competenze”, e l’approccio a microservizi (le applicazioni vengono sviluppate attraverso la combinazione di servizi indipendenti, focalizzati ciascuno su una precisa funzionalità): “Le aziende – afferma Bottesi – stanno cercando di capire come accelerare la velocità di reazione del proprio IT al variare delle esigenze del business.

Bruna Bottesi, Country Manager di NetApp

Con Docker si creano istanze di microservizi che vivono per il tempo effettivo dell’utilizzo. Tuttavia, i dati di ciascuna istanza devono essere salvati in maniera persistente in uno storage intelligente, e qui entra in gioco NetApp. Sono già disponibili, infatti, i connettori per ottimizzare l’integrazione tra le nostre soluzioni e Docker” dice la top manager.

Anche la diffusione di tecnologie opensource viene inserita da Bottesi tra i trend IT più significativi in futuro: “Alcune aziende perseguono un approccio tattico (ad esempio la PA è forzata all’adozione dell’opensource per vincoli di budget e spesso per compliance), ma c’è chi impiega soluzioni aperte in modo più strategico, come base del proprio modello di sviluppo IT. Ad esempio, i service provider, che necessitano di architetture agili e orchestrabili, ricorrono a OpenStack soprattutto sul fronte della Network Function Virtualization e dell’object storage”. Infine, tra le tendenze 2017, Bottesi segnala la tecnologia Flash, comunemente adottata in ambito DB, virtualizzazione e VDI, ma in crescita anche sul fronte HPC: “La capacità dei dischi è aumentata in modo sensibile (si va verso i 128 TB), mentre i milioni di Iops messi a disposizione dallo storage flash trovano oggi un collo di bottiglia lato server, che fatica a tenerne il passo nella gestione”.
Bottesi conclude con uno sguardo all’Italia, rispetto alla trasformazione digitale: “C’è molto fermento sul tema dell’Industria 4.0, grazie alla disponibilità di tecnologie abilitanti e all’introduzione dell’iper-ammortamento. Si tratta di una trasformazione trasversale, che riguarda grandi aziende, ma anche imprese del mid-market, enti locali e dell’amministrazione centrale. Utilities, Oil & Gas, Manufacturing, Retail e Banking sono tra i settori più attivi sul fronte digitalizzazione perché fanno leva più facilmente sul valore dei dati a patrimonio. La trasformazione richiede alla base una revisione delle competenze aziendali sul fronte tecnologico, organizzativo e di processo, con figure chiave come CIO e CFO che devono collaborare fattivamente all’interno del board”.

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