Caso Utente

Cloud: crescono It performance e business

Grazie all’integrazione del Virtual Data Center di Interoute nelle proprie soluzioni, il consulente e operatore Ict veronese Hwg propone soluzioni cloud ad alta affidabilità e performance, incrementando al contempo i livelli di sicurezza e protezione dei dati. Prestazioni particolarmente importanti per la clientela dell’azienda, ossia realtà che gestiscono dati sensibili come istituti di credito e operatori finanziari. Ne parla a ZeroUno Enrico Orlandi, Ceo di Hwg

Pubblicato il 24 Ott 2014

Nata nel 2009 Hwg è una realtà italiana che opera a livello mondiale come consulente tecnologico e operatore Ict in organizzazioni aziendali con infrastrutture complesse e in alta affidabilità proponendo, in particolare, soluzioni di rete e data center, sicurezza, gestione operativa (gestione It, disaster recovery e sistemi di gestione della business continuity).
Un paio di anni fa, Hwg ha stretto un accordo con Interoute integrando l’infrastruttura di Virtual Data Center della multinazionale all’interno delle proprie soluzioni di rete progettate, implementate e gestite per clienti nazionali e internazionali. Questo è stato il primo passo grazie al quale Hwg non solo è riuscita a incrementare le performance delle soluzioni e dei servizi offerti, ma ha potuto avviare un percorso di innovazione grazie al quale oggi riesce a proporre al mercato anche soluzioni di tipo cloud.

Enrico Orlandi – Ceo, Hwg

“Oggi lavoriamo su due differenti fronti – spiega in dettaglio Enrico Orlandi, Ceo di Hwg -: in ambito nazionale proponiamo servizi di outsourcing per il monitoraggio e la gestione di infrastrutture Ict a una clientela caratterizzata principalmente da grandi aziende del settore Automotive e Finance; nei mercati internazionali, invece, stiamo lavorando con le Banche Centrali dei paesi emergenti come Sud America, Africa e Medio Oriente, in particolare proponendo soluzioni e servizi di sicurezza e lavorando in partnership con altre società che si occupano delle architetture applicative che ‘girano’ sui sistemi della banca centrale (per esempio quella per la gestione dei pagamenti che collega tutto il sistema bancario di un paese)”.

Una nuova piattaforma infrastrutturale
Hwg aveva già realizzato un proprio data center a Verona attraverso il quale erogare i servizi di outsourcing e Ict management ma, a fronte della crescita del proprio business e, soprattutto, in virtù della nuova tipologia di clienti (le Banche Centrali) e della velocità con cui i paesi emergenti stanno crescendo attraverso importanti investimenti in innovazione tecnologica, ha deciso di realizzare una piattaforma infrastrutturale in grado di garantire più alti livelli di affidabilità, disponibilità, scalabilità e ridondanza.
“Avevamo bisogno di una piattaforma sulla quale costruire ‘high performance solution’ con un ciclo di implementazione rapido (giorni/ore e non settimane/mesi come accadeva in passato con progetti It tradizionali)”, precisa Orlandi. “Seppur a diverse velocità, infatti, i paesi all’interno dei quali operiamo stanno attraversando un importante momento di trasformazione che vede nella tecnologia il supporto principale. Inoltre, lavorando in settori come quello finanziario, gli aspetti di affidabilità e sicurezza sono critici e prioritari, in particolare dal punto di vista della compliance e delle metodologie (standard internazionali di security management), nonché dalla prospettiva della business continuity e del disaster recovery (da una Banca Centrale dipende l’intero sistema finanziario di un paese)”.
La soluzione adottata, come accennato, è il Virtual Data Center di Interoute grazie al quale Hwg riesce oggi ad erogare servizi via cloud in modo rapido ma, soprattutto, sottolinea Orlandi, ‘fully compliant’: “Grazie alle performance della rete di Interoute che collega diversi data center ad alta velocità distribuiti in tutta Europa, tutti i meccanismi di business continuity e disaster recovery in cloud rispondono ai principali standard internazionali”.
“Il Virtual Data Center, per altro, ci consente di utilizzare i sistemi e le infrastrutture necessarie per il testing delle nostre soluzioni, accelerando così la delivery dei servizi che, a seconda delle specifiche esigenze, possono essere erogati in modalità private, public o hybrid cloud”, prosegue il Ceo di Hwg. “Esigenze di gestione di moli di dati sempre più elevate, la costante innovazione delle applicazioni software, le crescenti necessità di sicurezza e continuità dei servizi Ict, implicano grandi investimenti per mantenere un’infrastruttura hardware adeguata che, per garantire la crescita del business (dei nostri clienti e, di conseguenza il nostro), rischierebbe di dover essere sovradimensionata in termini di risorse (Cpu, memoria, storage, network, ecc.), con un impatto imponente dal punto di vista degli investimenti e dei costi di gestione e manutenzione”.
Tutte problematiche che con un’infrastruttura cloud sempre a disposizione non si pongono. “Tramite una semplice interfaccia web riusciamo a dimensionare le risorse necessarie a ‘mettere in piedi’ gli ambienti infrastrutturali di cui abbiamo bisogno per i nostri progetti, anche temporaneamente per periodi limitati nel tempo (come per gli ambienti di testing)”.
La flessibilità del Virtual Data Center permette ad Hwg di rispondere a tutte le esigenze della propria clientela perché consente, per esempio, di sviluppare soluzioni e servizi che andranno poi implementati in sistemi It tradizionali, nonché servizi di tipo cloud. “Esistono clienti che sfruttano l’infrastruttura in toto, come base tecnologica per i propri sistemi, altri che vi ricorrono per avere a disposizione le risorse utili allo sviluppo di nuove soluzioni e altri ancora che vedono nella piattaforma il sito ideale per il disaster recovery e il backup”, aggiunge Orlandi. “Noi stessi sfruttiamo la piattaforma infrastrutturale attraverso due siti differenti: il data center di Interoute dislocato a Milano rappresenta per noi il sito principale; quello di Amsterdam è destinato al disaster recovery”.

Performance superiori in tutto il mondo
Sfruttando la ‘networked cloud computing platform’ di Interoute, oggi Hwg è in grado di erogare i propri servizi a livello mondiale. “Sono molteplici i risultati ottenuti – afferma Orlandi – da una riduzione del 30% dei tempi di installazione e configurazione dei servizi, fino a un 50% in meno in termini di costi da attribuire, non solo all’infrastruttura hardware ma anche agli altri costi tipici dei data center ,come quelli energetici e di raffreddamento. Non solo, la formula pay-as-you-go ci permette di avere la massima visibilità sui costi sostenuti, pagando solo per le risorse che realmente utilizziamo”.
Guardandola dalla prospettiva dei clienti, la scelta di Hwg si è tradotta in It perfomance superiori: “Uno dei nostri clienti sfrutta il Virtual Data Center come ‘base infrastrutturale’ e ha raggiunto una disponibilità dei servizi pari al 99,95% (prima si attestava intorno al 99,70%) il che significa una riduzione drastica dei downtime”, spiega Orlandi. “Comparandola alla nostra precedente infrastruttura (il data center tradizionale in locale), noi stessi possiamo osservare un incremento delle performance e dell’affidabilità di oltre il 20%, ma il risultato ancor più significativo è dato dai livelli di sicurezza, soprattutto in termini di protezione, confidenzialità, integrità e disponibilità dei dati”.
La scelta di Hwg si è rivelata ‘utile’ anche dal punto di vista del business: “Grazie alla velocità con cui riusciamo a sviluppare ed erogare oggi nuove soluzioni e servizi, siamo riusciti ad incrementare il nostro business del 10% e riusciamo a ‘cavalcare’ in modo profittevole le numerose opportunità che derivano dai mercati internazionali, in particolare, come dicevo, nelle aree geografiche dei paesi emergenti”, conclude Orlandi.

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