Ca World 2016: il software protagonista per trasformare le idee in risultati

Anche quest’anno a Las Vegas il protagonista assoluto del Ca World è il software, elemento da quale sembra ormai dipendere la sopravvivenza di qualsiasi tipologia di azienda. Agile, DevOps e Security le focalizzazioni scelte dalla società come ambiti ‘risolutivi’, per trasformare le idee e i progetti aziendali in servizi a base digitale in grado di restituire risultati di business

Pubblicato il 18 Nov 2016

LAS VEGAS – “Mi auguro che abbiate portato qui le vostre sfide più importanti, le idee più innovative e la voglia di condividerle con noi”. Accoglie con queste prime parole il suo pubblico riunito a Las Vegas per l’edizione 2016 del Ca World (convention annuale dedicata a clienti, partner, analisti e giornalisti di Ca Technologies) il numero uno dell’azienda, il Ceo Mike Gregoire.

Di questo servizio fa parte anche il seguente articolo:

GLI ANNUNCI – Agile, DevOps, Security: ecco gli annunci al Ca World 2016

“Penso che la mission di Ca sia quella di fare in modo che i vostri sogni e le vostre necessità possano trasformarsi in progetti e risultati”, prosegue Gregoire riprendendo il claim di fondo di questa edizione, ‘from ideas to outcomes’, spiegato poco prima dell’apertura della convention, in una colazione riservata alla stampa, da Marco Comastri, Emea President and General Manager della società: “Vogliamo eliminare le barriere che impediscono alle idee di ‘prendere forma’, trasformarsi in progetti e produrre risultati”. Il come sta in una parola: software!

Il software ‘risolutore’

Mike Gregoire, Ceo Ca Technologies

È grazie al software che si raggiunge quell’agilità nei modelli di business oggi condizione imprescindibile per fronteggiare al meglio contesti competitivi altalenanti, dove non esistono più certezze. ‘Built to change’, secondo claim del Ca World 2016 scelto per rappresentare concettualmente quest’epoca di trasformazione, esprime al meglio quale sia oggi la ‘nuova normalità’ delle aziende, ossia la predisposizione e la capacità di cambiamento. “La drammatica trasformazione verso l’App Economy sta ‘energizzando’ le aziende di tutto il mondo, alle prese con progetti evolutivi dove la tecnologia non solo ha un ruolo di prim’ordine, ma è essa stessa ‘nuovo’ business”, è l’analisi del Ceo. “Le strutture e gli ecosistemi così come li abbiamo conosciuti fino ad oggi sono ‘perfettibili’, devono esserlo. Dal modo in cui si gestiscono gli asset di valore al modo in cui si mitigano e gestiscono i rischi, passando per le scelte opportune per superare le eccessive ‘immobilizzazioni’ (che in modelli ‘old style’ hanno caratterizzato non solo l’It ma anche le strutture organizzative), le aziende ‘costruite per cambiare’ (Built to change) puntano all’agilità operativa”.

Continuous improvement guardando al cliente/utente (focalizzandosi quindi sull’innovazione che migliora la customer experience) la ricetta suggerita dal Cto dell’azienda, Otto Berkes: “L’esperienza utente deve essere immersiva, in qualunque contesto, prendendo atto che mondo fisico, digitale e biologico (con chip neuromorfici, intelligenza artificiale, realtà virtuale in fortissima crescita) convergeranno sempre più”.
Nella visione di Ca spiegata dal Ceo, “il software rappresenta l’acceleratore, quell’elemento di differenziazione oggi più che mai decisivo per il successo di un’azienda. Il time-to-market diventa il fattore critico dal quale dipende la capacità di risposta di un’azienda al mercato, un tempo che non coincide più con i modelli di business tradizionali”.

Come il software possa essere ‘risolutore’ di questa frenetica corsa all’innovazione e differenziazione, Gregoire lo spiega citando alcuni esempi concreti: “I robots nel mondo del manufacturing aumenteranno ancora ma perché siano efficienti ed efficaci serve un’intelligenza software che li guidi; Bosch stima che entro il 2020 i suoi elettrodomestici saranno ‘autogestiti’ via software; Domino’s Pizza non è più un’azienda del mondo food, è un’azienda che grazie al software eroga servizi nel mondo food, è molto diverso; nel settore del car manufacturing le auto hanno sempre più software nel loro Dna…”.
E come Ca possa contribuire al cambiamento di queste aziende lo ribadisce il Cto, Berkes che torna a parlare di user experience come obiettivo principe al quale puntare: “Continui rilasci di progetti innovativi guardando ai bisogni del cliente/utente è la ‘ricetta’ per essere agili”. Un ‘modello’ che prevede sviluppo applicativo in ottica Agile e DevOps, ed insights trasversali lungo tutta l’organizzazione aziendale, compresi i team di sviluppo e di It operations. Esattamente le aree oggetto degli annunci di prodotto targati Ca che proprio a Las Vegas sono stati presentati al pubblico che ben descrivono le aree di focalizzazione dell’azienda: Agile, DevOps, Security e Mainframe.
“Anche noi siamo in un momento di transizione – confessa Gregoire nell’incontro riservato alla stampa – ci stiamo spostando dal software di gestione (inteso come soluzioni per la governance ed il mantenimento dei sistemi It tradizionale come quelli degli ambienti mainframe, storica area di business dell’azienda) al software per creare ‘grande software’ per il business delle aziende clienti (piattaforme per la gestione dei progetti applicativi, soluzioni e tool per lo sviluppo ed il testing, software per il monitoring delle performance, strumenti per la collaborazione tra team…): le due anime devono convivere [considerando che il mainframe ha ancora un importante peso specifico sul business di Ca: 2,215 miliardi di dollari il fatturato specifico per l’area mainframe nel 2016, contro i 1,484 miliardi di dollari di fatturato raggiunto con altre soluzioni enterprise e 366 milioni di dollari fatturati con i servizi professionali – ndr], ma comunque per noi significa spostare lo sguardo verso necessità ed obiettivi di business, non più solo It”.

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