Oracle accelera sugli Engineered Systems

La nomina di Emanuele Ratti a nuovo Country Leader Systems di Oracle Italia è l’occasione per fare il punto sull’andamento e le prospettive dei sistemi ingegnerizzati della società di Larry Ellison. “Abilitatori di business” da saper integrare in un più ampio ridisegno dei sistemi informativi.

Pubblicato il 16 Apr 2014

E’ attraverso una corretta combinazione delle forze SMAC (acronimo di recente conio per sintetizzare Social, Mobility, Analytics e Cloud) che l’It può sperare di trovare le adeguate risposte che le aziende stanno oggi ricercando per reggere la complessità competitiva e la continua variabilità della domanda.

E’ anche grazie a questo presupposto che Oracle, soprattutto con i suoi sistemi ingegnerizzati (tra questi gli Exadata e gli Sparc Supercluster), vive oggi un’interessante fase di crescita hardware (+10% a livello mondiale; +30% la crescita delle vendite degli Engineered Systems nel terzo trimestre) a fronte di un mercato, quello dei sistemi , in generale contrazione e con player che devono gestire significative riduzioni di fatturato (in Italia, le anticipazioni Assinform 2014 sull’andamento dello scorso anno, registrano per il comparto “Dispositivi e Sistemi”, cui sono riconducibili oggi 16,8 miliardi di euro, un calo del 2,3%).

Con Oracle, l’occasione per fare il punto sui motivi di questa “storia di successo nell’hardware”, così come è stata definita, è stata la nomina di Emanuele Ratti a nuovo Country Leader Systems di Oracle Italia, il cui compito principale sarà di rafforzare il posizionamento (e incrementare le vendite) di server, storage e soprattutto della linea Exa (Exadata database machine, Exalytics in memory machine, ExaLogic Elastic cloud) di Oracle, un’offerta che non molto tempo fa Forrester ha definito “la madre di tutte le offerte integrate”. Si tratta di sistemi ingegnerizzati che grazie all’integrazione nativa di hardware e software (server, storage, data base, fin su, passando dal middleware fino alle applications, completando così l’intero stack di offerta Oracle dalle “Extreme Performance”) offrono raddoppi prestazionali ogni circa due anni e specializzazioni (consolidamento applicativo e di sistemi, cloud, analytics/datawarehousing, ecc.) che le aziende stanno ricercando proprio per semplificare, automatizzare, gestire meglio e dare velocità di risposta alla complessità e al legacy degli attuali sistemi informativi.

Emanuele Ratti, Country Leader Systems di Oracle Italia

Anche nei sistemi Unix, un segmento di mercato anch’esso oggi in notevole difficoltà, Oracle ha confermato la propria roadmap di sviluppo sulla linea dei processori Sparc, con il T5 e i sistemi M5-32 annunciati nell’aprile 2013 cui hanno fatto seguito, pochi mesi dopo durante l’Oracle Openworld di San Francisco, l’M6-32, una “Big Memory Machine” che arriva fino a 32 Terabyte di memoria e 384 processori core e l’Oracle Supercluster M6-32. A fine aprile 2014 è confermato l’annuncio della versione 11.2 di Solaris, specificamente progettata per il cloud, mentre nuove generazioni di processori Sparc, sistemi e versioni Solaris sono previsti ufficialmente dalla roadmap almeno fino al 2019.

I sistemi ingegnerizzati Oracle venduti, sono ad oggi 10.000 a livello mondiale, di cui circa 200 in Italia.

Ripensare le architetture dei sistemi informativi

Mario Derba, Sales Vice President Systems South Europe Oracle

“Se guardiamo a una dimensione più tattica di acquisto, gli utenti stanno rinnovando il loro parco macchine e hanno consolidato tante applicazioni. – è intervenuto Mario Derba, Sales Vice President Systems South Europe Oracle, presente all’incontro – In una prospettiva invece più strategica, questi sistemi rappresentano una risposta concreta all’esigenza di un ripensamento architetturale complessivo ormai necessario per sostenere la complessità competitiva attuale e futura”. “Questi sistemi – gli fa eco Emanuele Ratti – proprio per le loro capacità prestazionali dovute ad architetture fortemente innovative, sono quindi veri e propri abilitatori di business perché oggi le architetture Ict devono possedere le adeguate capacità di robustezza per gestire quei fenomeni ‘disruptive’ e business oriented quali mobility, cloud, analisi big data, social collaboration”.

Ed è proprio su questo piano che a nostro avviso può giocarsi il percorso evolutivo di Oracle. Da sempre azienda dalla cultura fortemente tecnologica, proprio nella capacità di affiancare alla vendita di sistemi una visione di ridisegno strategico architetturale dei sistemi informativi dei clienti, Oracle può trovare il vero driver del proprio sviluppo commerciale. A questo proposito, “dopo una necessaria e già effettuata ristrutturazione delle Operations a vantaggio di una maggiore marginalità” ha detto Derba sintetizzando, di fatto, un inevitabile snellimento dell’area Systems in rapporto al rallentamento generale del mercato, “ci serve oggi – ha concluso Ratti – riuscire in un corretto posizionamento di questi sistemi proprio in rapporto al loro impatto sul business. Servono così nuove competenze proprio per supportare il ridisegno strategico che le aziende vanno ricercando. Rendendo evidente il Tco e il Roi di queste soluzioni”.

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