Huawei e Intel si alleano per il 5G. Ma non solo

Le due multinazionali hanno siglato un accordo per promuovere l’adozione e la standardizzazione del protocollo 5G. Ma la partnership si estende anche in altri campi e allo sviluppo di server basati sull’architettura Rsd di Intel. Tutti i dettagli dal Huawei Connect 2016 di Shanghai

Pubblicato il 09 Set 2016

SHANGHAI (Cina) – Tra le alleanze più interessanti presentate al recente Huawei Connect 2016, spicca Intel: le due società stanno collaborando per promuovere l’adozione e la standardizzazione del protocollo 5G, attraverso la messa a punto di un’architettura di riferimento e la realizzazione congiunta di un’ampia gamma di soluzioni. “Qualsiasi oggetto – spiega Brian Krzanich,

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Brian Krzanich, Ceo di Intel

Ceo di Intel – è connesso e trasmette informazioni. I dati convergono nel cloud per essere analizzati e restituire insights utili a migliorare la user experience”. La società californiana ha lanciato il modulo Curie per wearable, che racchiude le funzionalità di un computer in un microscopico pezzo di silicio, con un diametro di circa 18 mm (può essere istruito a riconoscere movimenti specifici e non solo è in grado di rilevare i dati attraverso il sensore incorporato, ma anche di processarli direttamente al proprio interno). Se l’intelligenza (intesa come funzionalità computazionali) a bordo è la tendenza, tuttavia, per aggregare le informazioni provenienti da più dispositivi o effettuare analytics complessi occorre trasmettere i dati sulla nuvola. “Si calcola che entro il 2020, ogni individuo produrrà giornalmente 1,5 gb di dati e un’automobile 4.000 [un aereo 40.000, una smart factory 1.000.000 e così via, ndr]. Per supportare la trasmissione di questi enormi volume di dati, il 5G sarà indispensabile”. Ma per liberare il potenziale del nuovo protocollo occorrono un cloud flessibile, che si adatta a ogni workload, e un nuovo network software-defined e cloud-enabled. Come spiega Krzanich, Intel e la multinazionale asiatica stanno supportando i service provider (ad esempio, China Mobile) a realizzare la rete del futuro.

Dalla prospettiva di Huawei, il 5G è tra i principali catalizzatori di investimento: la società cinese prevede di spendere 600 milioni di dollari nel periodo 2013-2018 per l’innovazione della tecnologia 5G, in cui sono impegnati oltre 200 ingegneri (le attività R&D assorbono il 45% del personale aziendale per un totale di 79.000 impiegati e il 10% del fatturato annuo).

Ma la partnership con il vendor di Santa Clara va oltre: la società di Shenzhen è membro del Trusted Analytics Programme (Tap) di Intel per la promozione dei big data analytics, dello Snap programme per la data consolidation e del Builders Programme per il supporto agli sviluppatori in diverse aree.

Infine, la collaborazione si estende ai server. In questo settore, la divisione Enterprise del colosso cinese sta guadagnando punti. Se nel 2015, il Magic Quadrant di Gartner poneva il vendor asiatico tra i player di nicchia, nel 2016 c’è stato il balzo verso la qualifica di Challengers (alle posizioni di comando, rimangono Hpe, Dell, Cisco e Lenovo). Al Connect 2016, i due partner hanno presentato i server FusionServer E9000 e X6800, già presenti nel portfolio Huawei, nella versione basata sull’architettura Rsd (Rack Scale Design) sviluppata da Intel. L’architettura permette di disaggregare i server in pool di risorse di computing, storage, networking che possono essere riallocate a livello di rack per supportare le esigenze applicative, spalancando le porte al data center software-defined.

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