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IBM Partner Conference 2017 e il valore del Cognitive computing

All’indomani dell’appuntamento internazionale per il canale, Partnerworld 2017 di Las Vegas, IBM chiama a raccolta i propri business partner in Italia per raccontare le iniziative pensate per incentivare il loro business e fare il punto sulla strategia dell’azienda che vede nei sistemi cognitivi il proprio perno. Tra le altre, tante iniziative per raccontare le potenzialità dei servizi Watson nei progetti di trasformazione delle imprese

Pubblicato il 20 Mar 2017

MILANO – Il cognitive computing, secondo IBM, non sarà una moda passeggera, ma un’opportunità per tutte le aziende, siano esse grandi o piccole. Questo, in estrema sintesi, il messaggio principale emerso dall’appuntamento annuale di IBM con i propri partner: la Business Partner Leadership Conference 2017 dedicata al canale di rivendita indiretta dell’azienda. Un momento importante, organizzato a Milano dopo l’evento internazionale Partnerworld 2017 di Las Vegas, per fare il punto sulla strategia dell’azienda e sui trend che riguardano l’intero settore IT.

Enrico Cereda, Amministratore Delegato di IBM Italia

“Negli ultimi 10 anni – ha dichiarato Enrico Cereda, Amministratore Delegato dell’azienda in Italia – IBM ha acquisito 170 società software, focalizzandosi sul cloud: il nostro obiettivo è abilitare il cambiamento del modo di lavorare. La tecnologia non esprime più il suo valore soltanto nell’automazione, ma rappresenta una leva per aumentare la produttività. La proposta tecnologica in termini di sistemi cognitivi, analytics, cloud, blockchain oggi è matura e disponibile a costi accessibili”.

Stefano Rebattoni, General Manager Global Technology Services di IBM Italia, ha ribadito il concetto ricordando il punto di vista di IBM rispetto a Industria 4.0 e in particolare i fattori che concorrono a far sì che quest’anno sia promettente per il business IT, e quindi anche per il canale IBM: il piano Calenda, che prevede 13 miliardi di investimenti complessivi, e le iniziative della Banca Centrale Europea per supportare la digitalizzazione delle imprese e gli investimenti: “Molto importanti per sollecitare le aziende finali all’innovazione – ha aggiunto Rebattoni – saranno i competence e i digital hub, promossi all’interno del piano Industria 4.0, perché permetteranno di generare conoscenza sul territorio, costituiranno poli di aggregazione di competenze eterogenee che devono essere alimentati. I clienti finali sono sensibili ai vantaggi della tecnologia e devono essere aiutati a comprenderne il valore. La nostra esperienza dice che una volta spiegati i benefici delle soluzioni, il risultato è quanto meno l’avvio di un progetto pilota, una sperimentazione”.

Stefano Rebattoni, General Manager Global Technology Services di IBM Italia

Proprio il tema delle competenze è stato uno dei più ricorrenti della mattinata di lavori. Tra le varie iniziative pensate per incentivare il business del canale (quali rebate – percentuali di sconto maggiore sul fatturato relativo ai nuovi clienti e alle trattative più difficili) sono state presentate la Business Transformation Initiative e la nuova IBM Master Academy for partners: vere e proprie esercitazioni sui passi strategici da compiere da parte degli attori del canale per aumentare il proprio giro d’affari, le prime, e, la seconda, strutturata in percorsi (al momento su tre temi: analytics&cognitive, security, cloud) pensati per far sì che i partner siano in grado di spiegare il valore delle soluzioni sia all’IT sia alle Line of business.

Edgarda Fenga, Director Global Business Partner IBM Italia

“Gli acquisti IT sono sempre più controllati dalle Lob”,  è il monito di Edgarda Fenga, Director Global Business Partner IBM Italia che deve far riflettere, oltre ai partner, anche tutti i CIO: “Alcuni dati indicano che addirittura il 77% della spesa IT è riconducibile a iniziative dei responsabili di varie linee di business. Ciò significa che è necessario spostare gli argomenti sulle problematiche dei settori di industria, per allacciare relazioni nuove. E oggi il tema del cognitive è la risposta a tutti coloro che vogliono innovare il business, in particolare, sfruttando le potenzialità concrete di trasformazione offerte dai servizi Watson”.

A questo proposito i partner sono stati chiamati a partecipare al Watson Cognitive Build, una vera e propria sfida tra progetti che prevedono l’utilizzo di Watson (il contest prevede la raccolta delle candidature sino a metà maggio), mentre un’ulteriore occasione per poter raccontare il potere del cognitive computing, accanto all’invito ai partner di portare i loro clienti all’IBM Watson IoT Center di Monaco, è rappresentata dall’iniziativa denominata Casa Watson, che si svolgerà a Milano tra aprile e maggio prossimi e si articolerà in molteplici giornate di eventi e demo interattive ed esperienziali.

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