Sviluppo applicativo: conquistare gli utenti senza scrivere codice

User experience immersiva e soddisfacente su tutte le piattaforme per ‘ingaggiare’ correttamente l’utente. Non è un miraggio, basta ‘imparare’ a sviluppare meglio il software

Pubblicato il 02 Feb 2017

Aspettative sempre maggiori in termini di performance, livello qualitativo dei servizi ed innovazione nella capacità di proposta. Sono le ‘pretese’ degli utenti, consumatori domestici, impiegati e collaboratori aziendali, professionisti, clienti o fornitori che siano… nessuno è più disposto ad attendere che una pagina web si carichi in più di qualche secondo o che un’applicazione mobile si chiuda inaspettatamente. Uno scenario che, visto dalla prospettiva di chi lavora ‘dietro le quinte’ e sviluppa il software, può diventare un vero dramma. Sì perché se da un lato il servizio digitale deve essere innovativo per catturare i bisogni (e le aspettative!) degli end-user, dall’altro, deve anche arrivare ‘in tempo’, prima e meglio della concorrenza.

Assemblare codice, non scriverlo

Il software, di fatto, rappresenta la componente tecnologica dell’It più ‘visibile’ agli occhi dell’utente e dalla quale quest’ultimo, in forma diretta mediante l’utilizzo di un’App mobile o attraverso l’utilizzo e l’accesso a servizi digitali, si aspetta ormai performance molto elevate. Di fronte a tali esigenze, le logiche e le metodologie del passato, che richiedevano tempi molto lunghi nel rilascio di complesse applicazioni monolitiche, perdono di efficacia.

A confermarlo sono gli stessi analisti di settore, tra i quali Kurt Bittner e Michael Facemire di Forrester, che scrivono: “il paradigma e le metodologie tradizionali legate allo sviluppo applicativo incentrare sul ‘Big Design’ (scrittura di codice nativo per realizzare monoliti applicativi) rappresentano oggi un approccio fallimentare”.

La scrittura di codice nativo, suggeriscono gli analisti, deve diventare un’eccezione, una strada percorribile solo se strettamente necessario. “Con le nuove tecnologie di sviluppo – dicono Bittner e Facemire – è possibile creare applicazioni di alta qualità senza scrivere da zero il codice e con tempi di rilascio molto più celeri”.

Un software per scrivere software

La risposta di RAD Solutions a questo fermento non si è fatta attendere diventando distributore per l’Italia e la Svizzera di Genexus, una piattaforma ad hoc per l’application development che semplifica e accelera tutto il ciclo di sviluppo del software. Genexus si identifica come un ‘generatore di programmi’, un software che scrive e crea software per qualsiasi ambiente e linguaggio (dalle web application fino alle app mobili, passando per il software ‘cloud nativo’ ed arrivando anche allo sviluppo di soluzioni di business integrate con i Sap Erp…).

Si tratta, in dettaglio, di una piattaforma tecnologica che semplifica lo sviluppo di architetture applicative complesse e multi-piattaforma (per esempio basate su tecnologie Java, .Net e Smartdevices) consentendo da un’unica console di progettare e rilasciare applicazioni performanti e di qualità in linea con le aspettative degli end-user, anche quando si tratta di applicazioni tradizionali in ambienti Erp complessi come quelli che portano la firma di Sap sulla cui integrazione Genexus sta investendo strategicamente. Dopo le certificazioni ottenute nel 2015 dalla multinazionale tedesca (la quale ha attestato la compatibilità e l’integrazione di Genexus con gli ambienti Sap, in particolare certificando il connettore Sap Erp, le funzionalità di deploy automatico su Sap Hana Cloud e l’utilizzo del DataBase Hana DB all’interno della piattaforma di sviluppo Genexus), Genexus International sta sottoponendo alla certificazione anche il connettore per Sap Business One, che sarà disponibile nei prossimi mesi.

Le scelte che animano RAD Solutions

La strategia dell’azienda appare evidente, intende seguire l’evoluzione tecnologica consapevole della strategicità che l’in-memory computing avrà sempre più nello sviluppo applicativo (e con esso il database Hana di cui Sap ha fatto un cavallo di battaglia). Il perché RAD Solutions abbia scelto Genexus lo abbiamo invece chiesto al responsabile commerciale dell’azienda Paolo Fiori il quale, evidenziando i cambiamenti epocali in atto, spiega: “siamo testimoni di un processo di digitalizzazione arrivato oggi ad un punto di non ritorno con servizi, soluzioni e processi che ormai dipendono completamente da Internet; il tema primario è il tempo, ossia il time-to-market con il quale le aziende riescono ad arrivare sul mercato con soluzioni innovative, azione che non può più prescindere dalla tecnologia, in particolare quella digitale nelle sue molteplici declinazioni”.

La questione non è se adottare o meno queste tecnologie, ma come utilizzarle al meglio per dare impulso al business. “Siamo convinti che Genexus risponda al meglio a queste sfide perché rappresenta un supporto efficace per lo sviluppo di applicazioni web e app per dispositivi mobile (che richiede rilasci sempre più stringenti) ma, al tempo stesso, diventa un supporto di valore nei percorsi di integrazione delle architetture applicative, facendo da ‘connettore’ tra le app più moderne e le complesse business application come l’Erp”, aggiunge Fiori. “Il connettore con Sap Erp rappresenta un valido strumento perché unisce la caratteristiche di Genexus (facilità d’utilizzo, rapidità nello sviluppo, sviluppo multipiattaforma e multi linguaggio) con la complessità di strumenti sofisticati di classe enterprise come il mondo Sap, semplificando l’integrazione e l’interoperabilità tra gli ambienti Sap ed altri applicativi”.

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